Questo piatto
particolare viene dalla tradizione popolare ischitana e soprattutto dalla
cucina “povera”, tramandatami da mia madre.
Quando non c’erano
le possibilità di comprare del pesce molte massaie si arrangiavano con le uova
che, ognuna di loro, poteva reperire o dalla sua aia o da qualche vicino che
aveva un pollaio.
Più
economiche del pesce, le condivano all’ “acqua pazza”, come fosse una spigola o
un’orata, rendendo il piatto più ricco.
Questa
ricostruzione sull’origine di questo piatto semi sconosciuto anche agli odierni
ischitani mi è stata suggerita dall’amico Pino Macrì.
Ingredienti
per 4 persone
·
4
Uova
·
Aglio
q.b.
·
Oglio
Evo
·
Prezzemolo
q.b.
·
10
Pomodorini “e’piennolo”
·
Acqua
·
Sale
In una
pentola di media grandezza, mettere olio, aglio e far rosolare.
Aggiungere i
pomodorini, e far cuocere qualche minuto.
Aggiungere un mezzo litro d’acqua, prezzemolo e far
cuocere a fuoco medio per almeno 15 minuti.
Quando sarà
sfumata almeno la metà dell’acqua aggiungere il sale, le uova e lasciar cuocere
ancora per 4 o 5 minuti.
Servire su un
letto di pane raffermo o abbrustolito.
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